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venerdì 10 giugno 2011

Le mamme bambine ed i loro figli segreti

Italiane, giovanissime, ragazze, adolescenti cresciute in fretta, sole, spaventate, violate, rappresentano il 30% dei parti segreti nel nostro Paese.
Partoriscono ma poi il loro bambino non lo riconoscono e lo lasciano in ospedale, rinunciando definitivamente alla gioia di poterlo crescere ed amare come solo una mamma sa fare. Il figlio segreto sarà un bambino destinato ad un’adozione nazionale veloce soprattutto se sano e senza difetti, altrimenti se riporta handicap l’unica vita che conoscerà è quella dell’istituto. Le mamme hanno 3 mesi di tempo per ripensarci, se non accade la legge è chiara, sono "parti anonimi", il bambino resta, la madre biologica è come se non esistesse e non l’avesse mai partorito.
Solo una madre può comprendere il dolore di un’altra madre nel dover abbandonare il proprio figlio dopo averlo messo al mondo, sono scelte sofferte e che segneranno per sempre la vita di queste donne. Se penso alle mamme bambine e ai loro figli segreti, ho una morsa al cuore soprattutto incrociando gli occhi ridenti di mia figlia Rebecca. La verità è che l'Italia non è solo la culla dei bambini amati e desiderati, ma è anche il tugurio di minori abbandonati, malnutriti, senza vestiti, senza latte, senza pannolini, senza medicine. Abbandonati non sempre da mamme snaturare (come spesso si pensa puntando il dito), ma semplicemente disperate, sole, perseguitate, violentate sulla soglia della loro tenera giovinezza, che pensano di non avere ulteriori vie di fuga.
Eppure c’è sempre una via di fuga. E’ necessario chiedere aiuto a chi è in grado di darne (le associazioni di volontariato come “Salvabebè, salvamamme” sono un esempio, oppure i consultori della zona in cui si vive) e soprattutto è necessario essere bene informate sulle conseguenze prima di compiere qualsiasi scelta. Il problema reale di queste donne/bambine è che sono talmente povere e isolate da non avere accesso ai canali di comunicazione standard, ecco perchè gli enti territoriali dovrebbero collaborare con le associazioni per operare campagne informative mirate che irrompano nella solitudine e nella povertà di mezzi e di vita di queste giovani mamme. Un figlio per una mamma è tutto, a 15 anni come a 40, e se a 15 anni lo abbandoni per disperazione (chi può compiere scelte consapevoli a 15 anni??) puoi davvero rovinarti tutta la vita.

Buona giornata mamme, viva le donne!

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