Post più popolari

lunedì 21 febbraio 2011

Educazione sentimentale: non quella di Flaubert...

Care mamme,
l'educazione dei nostri figli è un tema di primaria importanza anche se fortemente dibattuto.
I figli non chiedono di essere messi al mondo, ed è per questo che se decidiamo di averne, abbiamo la responsabilità di educarli con amore e secondo coscienza. Un'Educazione Sentimentale insomma!Eppure non è così scontato. La genitorialità non è un'attitudine implicita in ognuno di noi, molti per diversi motivi e situazioni, non riescono ad essere genitori, forse perchè a loro volta non hanno avuto punti di riferimento che siano stati un valido esempio di vita. I veri dissesti che si possono generare in un bambino/a, che prima o poi diventerà uomo/donna, sono proprio quelli causati internamente alla famiglia per disenteresse, incuria  o peggio ancora per violenze subite da parte dei genitori.
Nell'educazione di mia figlia, non mi chiedo mai se sono oppure non sono una buona madre, faccio del mio meglio secondo coscienza e con tanto amore, dedicandole la mia vita giorno dopo giorno e senza egoismi di varia natura. Adesso che è piccola, ha bisogno dei miei occhi, delle mie braccia e delle mie gambe per guardare, abbracciare e camminare in questo mondo!Solo così domani sarà in grado di farlo da sola, con sicurezza e determinazione, e di amare tanto la vita per quanto è stata amata da me!
Di recente ho letto un articolo che parlava dell'educazione che una mamma cinese impartisce alle sue figlie. Per chi volesse approfondire il tema, è stato scritto un libro a riguardo "Battle Hymn of the Tiger Mother" di Amy Chua, e sono rimasta abbastanza sbigottita dagli strumenti educativi utilizzati.
Il decalogo imposto dalla signora Chua alle figlie prevede le seguenti regole: non è permesso passare un pomeriggio a giocare con gli amichetti, partecipare ai pigiama party, partecipare alle recite scolastiche e lamentarsi per questo, guardare le televisione giocare con il computer, scegliere le proprie attività extrascolastiche, avere dei brutti voti a scuola (non è ammesso un voto inferiore alla A), non essere primi in tutte le materie con esclusione di ginnastica e teatro, scegliere di suonare degli strumenti musicali che non siano il pianoforte o il violino, rifiutarsi di farlo.
I genitori orientali di cui mamma Amy fa parte sono convinti che per i propri figli nessuna attività sia divertente finché non si raggiunge l'eccellenza. Al contrario i genitori occidentali pensano che non sia corretto stressare la prole per raggiungere dei traguardi degni di nota. In uno studio citato dalla scrittrice, il 70% delle mamme occidentali sono convinte che l'apprendimento debba essere accompagnato dal divertimento mentre la totalità di quelle orientali considerano che gli insuccessi dei figli dipendano da loro stesse e vada subito corretto. I genitori d'Oriente impiegano infatti molto più tempo a sostenere, aiutare e motivare i figli rispetto a quelli d'Occidente. Il libro sostiene che per questo i cinesi non mollano mai e cominciano a farlo nella culla.
La mia opinione a riguardo, è che la politica degli eccessi non è mai gradita. Il comportamento lassista occidentale spesso implica un distacco dei genitori dai propri figli anche in età in cui è necessario presidiare il campo e comportamenti così restrittivi come quelli orientali non portano a nulla se non a chiudere la mente.Se la signora Amy ritiene di educare così le sue figlie a non mollare mai, io ritengo che stia soltando spezzando loro le ali. Bisognerebbe trovare una via di mezzo tra i due comportamenti, l'essere accomodanti ma non troppo da un lato e l'essere sempre un punto di riferimento per i propri figli dall'altro.E per quanto riguarda le attitudini dei nostri figli è opportuno seguirle senza imporci. Non è necessario che suonino il pianoforte se in realtà vogliono giocare a calcio, che giochino a calcio!Può essere normale indirizzare i figli, ma è anormale forzarli a fare cose che non vogliono solo per assecondare i nostri interessi!Lasciamo che i nostri figli conoscano se stessi e capiscano da soli cosa vogliono e non vogliono. A tal proposito mi piacerebbe portare alla vostra attenzione una bella iniziativa i "Ludosofici". Sono laboratori di filosofia per bambini organizzati in tutta Italia da due giovani filosofi. Per esempio il laboratorio “Conosci te stesso”, presuppone un dialogo serrato di brevi domande e risposte in cui i bambini sono guidati in una riflessione su sé stessi e sul proprio carattere. E l’attività di filosofia pratica prevede di costruire una scatola di cartone che andrà riempita di materiali dalle caratteristiche tattili e sensoriali differenti ognuna associabile ai diversi aspetti del carattere di ciascuno: ogni bambino nel costruire questo suo autoritratto “tattile” può indagare e riflettere sulle diverse sfumature e ombre del proprio carattere e della propria personalità, avvicinandosi ad una migliore conoscenza del proprio sé e del proprio io.Per saperne di più www.ludosofici.com.
Sicuramente questi strumenti sono molto più utili delle politiche del "no"cinesi e possono aiutare i bambini a formare la propria coscienza e conoscenza in maniera autonoma e con senso critico anche diverso dal nostro.
Buona giornata mamme, viva le donne!

Nessun commento: