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venerdì 21 gennaio 2011

...Riprendiamoci la dignità...

Care amiche,
oggi mi è giunta la testimonianza di Rosa su una tematica purtroppo ancora poco affrontata sia in politica che a livello sociale: Le donne e la loro dignità nella lotta per mantenere un posto di lavoro per se stesse e per i loro figli...
Lascio pertanto alla sua testimonianza tutto il posto che merita e mi auguro che possiate dare il vostro contributo e dire la vostra per iniziare a operare un cambiamento anche se piccolo di una realtà che si fa per noi sempre più amara... Non rassegnamoci, riprendiamoci la nostra dignità...


"Mi chiamo Rosa Giancola ,sono un operaia della Tacconi Sud.
Questa è la seconda notte di presidio all’interno della fabbrica. La prima è passata in bianco con lo sguardo sempre verso il cancello per paura di uno sgombero con la forza. Insieme a me le colleghe, qualcuna parla con il figlio più piccolo, e solo come una mamma sa fare spiega a quest’ultimo il perché  “la mamma non dorme a casa stanotte”. Si salutano dandosi il  bacio della buonanotte per telefono.
Non avevamo mai ascoltato la nostra fabbrica di notte; un silenzio irreale avvolge il luogo dove ogni giorno per 19 anni abbiamo lavorato e condiviso le nostre vite. Siamo qui nella speranza che questo gesto pieghi  l’incuranza e la strafottenza del nostro datore di lavoro ai suoi doveri  di persona per bene! Siamo quì nella speranza di non essere dimenticate! Per ricordare a tutti che le donne in questo Paese non sono soltanto escort e veline! Per ribadire a tutti gli economisti, se ce ne fosse bisogno, che il reddito familiare italiano si regge anche sull’enorme sacrificio che ogni donna  in silenzio dona al PIL di questo Paese e non in mirabili e soddisfacenti professioni! Ma in lavori pesanti e spesso dimenticati.
Le donne che lavorano, quale posto occupano nel sentire comune?è difficile rispondere , a noi sembra di essere solo l’ennesima storia di “futura disoccupazione”, e in fondo ci rendiamo conto che quando è una donna a perdere il lavoro, questa perdita è avvertita come una “perdita minore”, di fronte a tanti “padri di famiglia” che restano disoccupati, in fondo le donne possono  arrangiarsi, legate al destino delle “scelte femminili ”. Perché una donna “sceglie di lavorare” diversamente da chi ne ha diritto a  prescindere.
Riflessioni notturne le mie, mentre penso se riusciremo a resistere, se e per quanto tempo non  sarà stato inutile tutto  questo.
Affido queste righe a  fb, che dedico soprattutto alle mie colleghe.

Rosa Giancola"


A voi e al vostro buon cuore tutte le riflessioni del caso...
Grazie Rosa per aver condiviso questa amara esperienza con Mom&Woman, hai tutta la mia stima e considerazione...

1 commento:

Dora ha detto...

Cara Rosa, non perdere mai la speranza di poter fermare ciò che oggi sembra inevitabile che accada,chi promuove queste scelte insensate ha come primo obiettivo di infondere la rassegnazione e la disperazione...tu non combatti solo per la tua famiglia di oggi ma per dare la possibilità ai tuoi figli di farsi una famiglia domani!In una cittadina in provincia di SA, in cui sono nata, lo scorso anno dopo mesi di proteste e notte passati all'aghiaccio per uomini e donne...si è tornati a lavorare anche se sotto una nuova bandiera e oggi si torna ad assumere!
Non tutte le proteste finiscono nell'oblio...continua a crederci!