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giovedì 24 febbraio 2011

Finchè morte non ci separi...

Care amiche,
le peggiori violenze (fino all'omicidio) avvengono tra le mura domestiche, i figli vengono lasciati sempre di più allo sbaraglio, i divorzi aumentano con serie ripercussioni nella sfera psicologica di tutti i componenti del nucleo familiare.Che cosa sta succedendo alla famiglia?Cerchiamo di venirne a capo, se si può.
Analizziamo alcuni dati Istat del Dossier sulla Famiglia 2010 e partiamo dalla mina vagante dell'instabilità matrimoniale. Separazioni e divorzi sono in continua crescita. Il 70,8% delle separazioni ed il 62,4% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti nel matrimonio. Dalle separazioni e divorzi nascono famiglie mononucleari che si contrappongono alla famiglia tradizionalmente intesa.L'88,6% delle famiglie mononuclari sono rappresentate da mamme sole.
Il 14,3% delle donne dai 16 ai 70 anni ha subito nel corso della vita almeno una violenza fisica o sessuale all'interno della famiglia dal proprio partner (attuale o passato), mentre l'1,6% ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni per mano di un partente.Sebbene la violenza sia ritenuta grave nel 64,2% dei casi,solo un 7,2% delle vittime è riuscita a denunciarla.
Allora mi chiedo, e credo che sia legittimo, quale orco si cela dietro a tutto questo male?
La risposta è che di orchi ce ne sono troppi: l'individualismo portato all'eccesso, l'indifferenza nei confronti dell'altro, il dare tutto per scontato compresi i figli, l'ipocrisia prima di tutto con se stessi, la viltà di alcuni padri o partner (sì, perchè chi è violento con la propria moglie o compagna o con il proprio figlio, è semplicemente un vile), per non parlare degli standard educativi narcisisti, basati sull'immagine e sul successo da conseguire con ogni mezzo (si spazia dalla chirurgia plastica alle frodi di qualunque genere).
Padri e madri contemporanei sono imbevuti, almeno superficialmente, di psicologia (nel senso che siedono le poltrone di diversi psicologi) e di standard dell'ignoranza.Sentendosi inadeguati nella sfera emotiva, certi genitori comunicano con i figli solo tramite oggetti: la bella macchina, i bei vestirti, la disponibilità di denaro. I figli finiscono così per percepire i genitori soltanto come obbligati dispensatori di soddisfazioni materiali. Senza contare quei genitori che usano in modo deprecabile i propri figli come arma nelle dispute con l'altro coniuge, ignorandone totalmente il male arrecato.
Eppure la famiglia è il motore immobile della nostra società, senza la famiglia non c'è politica, non c'è economia e non c'è società.
La famiglia sarà pure un'istituzione imperfetta, ma con l'amore vero, la comprensione, il dialogo, la solidarietà, l'ascolto e perchè no, nei casi di patologia familiare con la denuncia, qualsiasi conflitto si può gestire e non necessariamente con la separazione.
Pubblicamente ringrazio mio nonno e mia nonna che sono ancora insieme da 60 anni e continuano a ricordarmi il valore immenso della famiglia, malgrado i sacrifici e la vita vissuta nel bene e nel male.
Buona giornata mamme, viva le donne!

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