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giovedì 3 febbraio 2011

Riprendiamoci la dignità: il seguito...

Care amiche,
oggi è nuovamente giunta a Mom&Woman la testimonianza di Rosa, come seguito all'articolo scritto il 21 Gennaio 2011. Come me, vi sarete chieste: le donne della Tacconi Sud ce l'avranno fatta? Saranno valse a qualcosa le loro notti di occupazione in fabbrica?Leggete...
Buona giornata mamme, viva le donne!!!

"Sono trascorsi 13 giorni e 16 ore dall'inizio dell'occupazione della Tacconi Sud.Siamo tese e stanche. Siamo riuscite a ricavare un terzo turno di notte, riducendo il numero, da quattro a tre, per recuperare meglio tra un turno e l'altro.Le notti in compenso paiono più brevi, si dorme comunque poco.
Troppa calma in questi giorni. E' vero qualche garanzia in più c'è stata, la domanda  cassa avviata,l'istanza di fallimento depositata, tuttavia non mancano le pressioni psicologiche, c'è la possibilità che stacchino la corrente elettrica e se questo accadrà vorrà dire restare senza riscaldamento per la notte, ma quello che ci preoccupa di più sarà il buio che avvolgerà completamente questa nave in avaria con il suo equipaggio.  Ci rendiamo conto che gli esseri umani si abituano presto alle nuove condizioni, tanto che l'assurdità pare alle fine una strana routine. Ma la tensione resta.C'è la possibilità che la proprietà tenti di entrare, anche se fingono noncuranza,cominciano ad essere infastiditi dalla nostra determinazione, un pugno di donne, non ci credevano capaci di tanto! dimenticano forse che  le donne nella storia hanno sopportato oppressioni più lunghe.
 Tuttavia si pensa spesso a qualche azione che attiri l'attenzione mediatica e devo dire che quella che mi è giunta con queste  note è stata inaspettata.
Ma la sensazione di fondo è la paura di essere dimenticate, i tempi si allungano e tutto questo potrebbe  non bastare. Ciò che restera, comuque finisca sarà il valore che questa esperienza ha offerto a tutte noi. In questi giorni mi rendo conto di come gli altri sono presenti nelle nostre vite, al di sotto della soglia della nostra consapevolezza, in modo  incoscio, ci accompagnano ogni giorno della nostra vita, sono i colleghi di lavoro.
Forse in altre condizioni non avremmo avuto modo di scoprire la nostra umanità, in altri luoghi prese dalla quotidianità,non avremmo compreso come  certe condizioni accrescono la solidarietà tra le persone.
Oggi in particolare una forte tensione ha attraversato la nostra giornata, se non fosse stato per le mie colleghe non avrei avuto la forza di tenere testa ad una giornata  simile. Un'interminabile riunione su nuovi sviluppi ha sondato ogni angolo della nostra anima, ma alla fine ci ha restituito una forza nuova.
Adesso so che la lezione migliore poteva venire solo da chi è prossimo a me, ed è  per questo vicino almeno come imigliori affetti che pensiamo di vivere.
Domani saremo di nuovo in fabbrica, c'è la possibilità che tentino di forzare il presidio, per questo sarà una notte lunga pensando alle colleghe in turno.Il cellulare acceso è l'unico sostegno invisibile, perchè ognuna di noi possa raggiungere l'altra. L'altro ponte è il pensiero constante, quello che ti fa sentire la presenza dell'altro in questo comune destino.
Comunque andrà abbiamo vinto.
Abbiamo vinto come persone,come donne,come madri, come sorelle e come colleghe.


Rosa Giancola"

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