Post più popolari

mercoledì 19 dicembre 2012

Le difettose: volere un figlio a tutti i costi può dare dipendenza?


Ero nel mezzo della mia seconda Icsi, quando davanti a un caffè un amico mi chiese: "Perché non scrivi un racconto?". Il 2009 stava finendo. Alle spalle avevo due aborti naturali riusciti, una fecondazione artificiale fallita e un'altra nella fase del "questa volta ce la farò".

     In quel momento nacque la protagonista del mio romanzo d'esordio ("Le difettose", Einaudi 2012): una donna che ha quasi tutto - un compagno in gamba, un lavoro stimolante all'università, pure un certo fascino - ma non un figlio. Carla, l'ho chiamata così, le prova tutte: dai rapporti mirati nei giorni fertili all'agopuntura, dallo yoga a percorsi alternativi e strampalati che però con qualcuna hanno funzionato. Ma il figlio non arriva. Per una come lei, abituata a centrare l'obiettivo, il senso di fallimento brucia senza consumarsi. Certa che la scienza saprà ripagarla di quello che la natura non è disposta a concederle, si rivolge si rivolge alle tecniche mediche. Invece non ha fatto i conti con il tempo, che è passato in fretta, senza che lei quasi se ne accorgesse. I dottori le sbattono in faccia che non esistono lifting alle ovaie e che la donna è programmata ancora oggi per raggiungere il picco della fertilità tra i quattordici e i vent’anni. Poi inizia il declino. Lento, inesorabile.

     "Nei reparti di Procreazione medicalmente assistita la vecchiaia arriva improvvisa come un gancio che ti stende al tappeto. Qui non ci sono sconti. Che possiamo procreare fino a età avanzata è una balla, un business per spillare soldi a nullipare attempate e infelici. Ho trentanove anni e due mesi. Ogni volta che entro da questa porta me lo ricordo. E mi sento spacciata."       
   Mentre la mia seconda Icsi fallisce e aspetto di rimettermi in sesto per programmare la terza, il desiderio di Carla ( e il mio) si trasforma in ossessione, diventando l'unico pensiero della giornata, la sola attività pulsante.

     Ci sono figli cercati con un'ostinazione cristallina, perché il tarlo della loro assenza scava fino a occupare tutto lo spazio di una vita. Quando Carla comincia a frequentare il "reparto delle donne sbagliate" scopre un esercito vitale e disperato di donne come lei: Katia, Licia, Loredana, Emma, Biancaneve05, Giuggiola2000, Luna Rossa. Sono tante. Tantissime. Incontrate nelle sale d'aspetto o in chat. Anch'io ho avuto la sensazione di aprire la porta su un mondo fino a quel momento sconosciuto, eppure reale, anzi realissimo, sommerso ma vivo, poliedrico e sfaccettato, che mi chiedeva di essere raccontato. Una specie di grande famiglia, di rete carbonara invisibile a occhio nudo, che protegge e sostiene. E che fa sentire meno sole e quindi un po' meno "difettose". Si sta tutte in fila, mese dopo mese, per lo stesso rituale: gli ormoni, il pick-up, il transfer, l'attesa. Si conosce il proprio corpo e i suoi segnali con una precisione maniacale. Si usa un oscuro gergo da iniziate.

      "Per noi fivettare le mestruazioni sono le rosse o le malefiche o le maledette, i ginecologi semplicemente i gine, i rapporti mirati i compitini o le maratonate, dopo il transfer degli embrioni facciamo la covae al decimo giorno post ovulazione cominciamo a sticcare, non si rimane incinta ma si becca la cicogna, detta anche, con un po’ di disprezzo per le sue latitanze, la pennuta, però quando la becchiamo diventiamo carne della sua carne e ci incicogniamo. E giù sigle: pma, icsi, fivet, iui, po, pm, pgd, ivf, geu. Sembriamo studentesse delle medie che parlano in codice per estromettere gli adulti da faccende che non capirebbero. Ogni giorno sui forum di donne che cercano un figlio m’impantano in chat invase, come i diari dell’adolescenza, di sfoghi, di confidenze brutali, di soccorso reciproco, di ragazze, vi voglio bene, di brancolo nel buio ma grazie al vostro aiuto procedo, di ora sono triste e vuota ma per fortuna ci siete voi, alla faccia di tutti i dottorini senza cuore che erigono dighe per fronteggiare i nostri assilli di femmine che non riescono a procreare."     

     Nel viaggio alla ricerca della maternità e di una forma di saggezza che pare sempre scivolarle fra le dita, Carla può contare su di loro, ma anche su due guide spirituali: Seneca, oggetto dei suoi studi di latinista, con cui instaura dei buffi dialoghi immaginari. E nonna Rina, coraggiosa e anticonformista, capace di dare un senso al dolore che le ha attraversato l'esistenza, quando, prima di diventare solida come una quercia, è stata fragile come un albero rinsecchito.   

     "Le difettose" non è un’autobiografia, e neppure un romanzo sulla fecondazione assistita. È un libro che parla del mistero della vita, dei nostri desideri, della difficoltà di esaudirli, del perché li perseguiamo e pagando quali prezzi. Del perché li abbandoniamo. Parla di cosa significa sentirsirealizzati. Del perché la nostra volontà non basta a perseguire quello che ci prefiggiamo. Che rapporto instauriamo con quell'imponderabile che regola le nostre vicende e che possiamo chiamare sorte, destino, karma, Dio. O, come lo definivano i latini, fortuna.

     Carla è costretta a fare un percorso di conoscenza: finché, cercando un figlio, finisce per trovare se stessa. E io la ringrazio. Il 31 marzo 2011 ho consegnato il romanzo all'Einaudi, nel mezzo della mia quarta (e ultima) Icsi. A metà aprile ho scoperto di essere incinta di due bimbi. Con gli interessi la vita mi ha ripagato sei anni di un lungo, doloroso, magnifico viaggio.

Eleonora Mazzoni
   




     


martedì 18 dicembre 2012

Concorso letterario nazionale Cinderella: il sogno di Angela e Raffaele si realizza!


Sono gli occhi blu di un bimbo di 19 mesi che guardano felici e sorridenti la sua mamma che si muove come una principessa sul palco a rappresentare l’immagine più bella della prima edizione del concorso letterario nazionale “Cinderella: vinci l’abito da sposa che hai sempre sognato”. Il concorso organizzato da Mom&Woman Onlus in collaborazione con Giorgia F e PFG Style e patrocinato dal Comune di Fabriano è stato l’espressione della valorizzazione del talento delle donne indipendentemente dai mezzi economici posseduti o dal vissuto quotidiano.
Angela Buta ed il suo racconto straordinario pieno di amore, vita vissuta, difficoltà e denso di emozioni vince il Concorso e si aggiudica il primo premio: un meraviglioso abito da sposa a marchio Giorgia F.
La giuria presieduta da Patrizia Finucci Gallo di PFG STYLE sancisce commossa il suo verdetto dopo aver vissuto a pieno la favola delle tre ragazze finaliste.
Anche Cristina e Sarah, le altre due concorrenti, hanno gioito commosse per la vittoria di Angela.
Molti i costruttori del successo di questo evento, in regia la mitica Giorgia F, i ballerini della scuola di danza Tersicore che hanno interpretato danzando i racconti, gli artisti Fernanda Quaglia, Annarita Cacciatore, Monica Lascone, Davide Rotella che li hanno rappresentati, i Doctor Sixties con la voce incantevole e graffiante della loro interprete che hanno reso la magia nelle note,  l’attrice Erika Viola Ferranti che ha recitato i racconti e poi la bellissima Janet de Nardis.
“E’ nella commozione, nella felicità e nel riscatto che ho visto negli occhi di Angela ed in quelli di suo figlio, che si compie la massima realizzazione del lavoro duro, spesso ostacolato che vede Mom&Woman sempre in prima linea nella tutela dei diritti di donne e mamme in difficoltà e nella valorizzazione del loro grande talento.  L’emozione di aver speso competenze per una causa etica è diventata un fatto concreto e non è rimasta alle belle parole. La via del bene è una strada in salita, stretta e piena di sacrificio ma se riesci a farne la tua strada allora si compirà qualcosa di grande che non appartiene solo a te ma è di tutti. E’ questa la grandezza della solidarietà” afferma Marzia Del Prete, Presidente Mom&Woman Onlus. 
Durante l’evento è stato consegnato il premio impresa solidale anno 2012 di Mom&Woman Onlus a Giorgia F, per l’impegno, la professionalità e l’umanità dimostrata durante la prima edizione del Concorso letterario Cinderella.
E speriamo che sia il primo di una lunga serie…
Angela Buta, vincitrice della prima edizione del Concorso Letterario Cinderella


lunedì 10 dicembre 2012

Convegno: "Aspettando Athena: opportunità di impresa, leadership e conciliazione per le donne"


Mom&Woman Onlus è tra i relatori del convegno organizzato dalla Camera di Commercio e dal Comitato Imprenditoria Femminile di Latina con il patrocinio del Comune. 
Il convegno vuole essere il veicolo di un segnale di cambiamento che metta al centro del sistema economico la donna, le sue doti di leadership ed il suo talento.
Nonostante la crisi economica e finanziaria il perseguire strategie di pari opportunità all’interno dei contesti organizzativi e la conseguente valorizzazione della diversità può rappresentare una variabile molto importante di competitività in seno alle imprese.
Ancora oggi, pur ammettendo che è giusto che le donne siano come gli uomini, in realtà le potenzialità femminili restano spesso nell’ombra, al punto che solo il 4-5% di donne in Italia riesce ad accedere nei cda di grandi aziende.
Il convegno vuole essere guida di una nuova dimensione di leadership che si fonda sulle peculiarità proprie del genere femminile, che tiene conto delle potenzialità delle donne (capacità relazionali, emotività, creatività ecc) e le mette a fattor comune per creare valore.
Accanto allo sviluppo della leadership femminile non può non esserci supporto alla conciliazione dei carichi famiglia lavoro.
Parlare di conciliazione e bilanciamento vita-lavoro oggi non significa adottare una prospettiva di impostazione unilaterale e dunque vetero femminile ma stimolare il dibattito e il confronto su quella che non è più solo una “questione di donne” ma una dimensione che riguarda l’economia e lo sviluppo del nostro Paese. Si tratta di un tema sicuramente complesso che richiede strategie di intervento in grado di incidere contemporaneamente e in modo complementare su più fronti: dall’organizzazione del lavoro e della produzione, alla sostenibilità dei servizi di cura alle persone e alla comunità, alla gestione delle risorse umane nelle imprese. La conciliazione, meglio definita “politica della flessibilità e della produttività” è una sfida che rientra in una dimensione generale di adeguamento ai nuovi mercati ed ai nuovi processi di lavoro.

Convegno: "Aspettando Athena: opportunità di impresa, leadership e conciliazione per le donne"

Venerdì 14 Dicembre 2012 alle ore 10.00
Sala Enzo De Pasquale del Palazzo Comunale di Latina

venerdì 7 dicembre 2012

Concorso letterario nazionale Cinderella: il sogno diventa realtà tra arte, moda e solidarietà!!


Nell’elegante cornice del Teatro Gentile di Fabriano domenica 16 dicembre alle ore 17,30 si svolgerà la prima edizione dell’evento a scopo benefico “Cinderella: il sogno diventa realtà”.
Un evento all’insegna del connubio tra moda, arte e solidarietà - patrocinato dal Comune di Fabriano e fortemente voluto dall’Assessorato al Commercio - che sarà condotto dall’affascinante showgirl, modella e conduttrice televisiva Janet De Nardis. Durante l’evento sarà selezionato e premiato il miglior racconto del concorso letterario “Cinderella: vinci l’abito da sposa che hai sempre sognato” - organizzato da Mom&Woman Onlus in collaborazione con l’atelier Giorgia F e  PFG Style - che ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte della stampa nazionale (ELLE.it e D di Repubblica). Per valorizzare il talento femminile e regalare la possibilità di sognare indipendentemente dai mezzi economici posseduti è stato richiesto a donne in procinto di sposarsi e con un reddito ISEE inferiore ai 7500 euro annui di scrivere un breve racconto. Tra i tanti racconti pervenuti, ne sono stati selezionati 4 e le finaliste verranno invitate a Fabriano e proprio il 16 dicembre in Teatro dove una giuria composita e presieduta da Patrizia Finucci Gallo di PFG Style sceglierà chi vincerà l’ambito premio: un meraviglioso abito da sposa della collezione Giorgia F e 100 partecipazioni in carta fatta a mano gentilmente offerte da Artincarta.
Tanti gli artisti che per l’occasione si esibiranno sul palco: dai Doctor Sixties con la splendida voce di Erika Viola Ferranti, ad alcuni dei talenti della scuola di danza TERSICORE (coreografie: Anna Rita Riccioni, Emanuele Giombetti, Carlo Alberto Brencio) e un’ospite d’eccezione. Il tema della serata sarà ovviamente quello della favola disneyana di Cenerentola, in un’atmosfera quasi magica, sospesa tra sogno e realtà.
Dalle 16,30 verrà anche inaugurato nel Foyer del Teatro un mercatino solidale in cui gli espositori di Tutti pazzi per le nozze (Agenzia Viaggi Santini, Atelier Giorgia F, Casabella, Goldsmith gioielli d’arte, Hotel Ristorante Pineta, Il pettirosso, L’eccezione Hair Stylist, Mara Amore Bonapasta make-up artist, Pasticceria Lott, PuntoVerde, Salimbeni illuminazione) metteranno in vendita dei prodotti, ciascuno per la propria categoria merceologica. L’intero ricavato dell’iniziativa sarà devoluto all’Associazione Mom&Woman Onlus per i propri progetti rivolti al supporto di donne e mamme socialmente ed economicamente svantaggiate. Sempre nel Foyer del Teatro verranno esposte le opere che alcuni artisti (Davide Rotella, Anna Rita Cacciatore, Fernanda Quaglia e Monica Lasconi) hanno prodotto per ciascuno dei racconti in gara.
E’ bello constatare – afferma Marzia del Prete,  che di Mom&Woman Onlus è la fondatrice - che, malgrado il momento di temporanea difficoltà in cui versa l’Italia tutta, ci siano ancora così tante persone disposte ad adoperarsi per aiutare chi è meno fortunato. E questo forse è il simbolo più evidente di una città che cambia in un mondo che cambia, ma senza dimenticare le proprie radici e i propri valori fondanti.”